Le api

Arrivò un mattino di maggio una vecchia Citroen sgangherata sullo spiazzo davanti alla  fattoria. Ne discese un signore obeso, sudato ed ansimante. Fabrizio mi disse che era un pastore d’api e che portava in giro i suoi alveari seguendo via via le nuove fioriture. Salimmo con lui in macchina per andare a visitare alcune zone della proprietà che si prestavano al pascolo. Nell’abitacolo della vettura, ormai partiti mi resi conto che c’erano un centinaio d’api che volavano liberamente.

Guardai Fabrizio con una certa apprensione, lui mi sussurrò sottovoce ridacchiando tra sé - Lasciati annusare e stai tranquillo, ma non guardare storto il loro padrone.

Massimo Bubola