Fabrizio, come l'ho incontrato -o meglio come ho incontrato la sua voce- miracolosa, unica, che ha su di me un effetto che non arrivo neppure io a comprendere.........


Ero matricola alla Statale, allora abitavo a Monza, capitai in casa di un ragazzo che faceva la corte ad una mia amica. Questo, per farsi bello con lei, prese la chitarra e cominciò a cantare una canzone che a me parve molto bella e spiritosa...parlava di Carlo Martello e del suo incontro con una prostituta. Gli chiesi chi l'avesse scritta e lui mi rispose: " Fabrizio De Andrè" e io, la provincialotta ignorante: "E chi è??"

A questo punto, prima di continuare il mio racconto, devo  spiegare una cosa. Il perchè non  conoscessi De Andrè non era tanto colpa della mia condizione di provincialotta più o meno ignorante - ma piuttosto del fatto che non avendo potuto frequentare la scuola dai dodici anni in poi, vivendo più o meno reclusa in casa e senza contatto con i miei coetanei, ignoravo non solo che esistesse qualcuno come De Andrè ma anche un mucchio di altre cose.
Scusate l'interruzione............

Allora  il nostro ospite prese un disco e lo mise sul giradischi- siii, 20 anni fa si usavano ancora!!! - e io ascoltai la voce di Fabrizio per la prima volta - e ne fui sedotta, per il resto della mia vita.  Indovinereste di che canzone si trattava?   Era "Via del Campo": quando l'ha ricantata all'ultimo concerto, ci credete che avevo le lacrime agli occhi?

Ecco, il fatto è che la sua voce ha anche questo potere su di me: quello di commuovermi, profondamente.

Nessun altro ci riesce in un modo così - direi - assoluto.

Livia Ermolli