Ho 32 anni è un passato da paziente oncologico, da quando ne avevo otto.
Sono sempre stato curato all'Istituto Tumori di Milano, l'ospedale dove è
venuto a mancare Fabrizio, un posto che conosco molto bene perchè mi ha
accolto anche,per due anni, come allievo infermiere. Adesso abito in
Sardegna, sono disoccupato e fuori terapia da otto anni. Il corso di
infermiere non l'ho potuto terminare perchè proprio al secondo anno  ho
avuto una ricaduta della mia malattia.
Il fatto che Fabrizio fosse ricoverato e che poi sia morto in quell'Istituto
mi ha particolarmente colpito, perchè è stato facile e doloroso immaginarlo
in una di quelle camere, immaginare il suo dolore e la voglia di combattere
il "nemico". E' stato facile e doloroso immaginare i suoi cari, la loro
consapevolezza sulle condizioni del nostro amico, la loro speranza sino
all'ultimo istante quando lui serenamente è passato di là............
Ogni giorno muoiono tante persone a causa dei tumori, è molto importante la
prevenzione e sapere che è un male che si può curare, non solo grazie ai
mezzi tecnico-farmacolgici ma anche ad una assistenza globale al paziente
che comprenda un ottimo rapporto medico-infermiere-familiari-paziente.

Un saluto particolare a Cristiano De Andrè, a Dori e a tutta la famiglia.

                                                 LA VIA DELLA VITA.