Genova, meta' anni '60 : in Via Madre di Dio, poco prima della grande trasformazione avvenuta in tutta la zona, ci riunivamo 4 amici per la pelle, non ancora diciottenni. L'appartamento, residenza di uno dei 4, era molto vecchio, ma abitato con la speranza di uno nuovo in cambio  frutto dell'imminente sgombero generale necessario ai lavori urbanistici di imminente realizzazione. Uno di quei vecchi appartamenti un po' bui, a pian terreno, riscaldati dall'allora di moda stufa a kerosene.Di solito ci si riuniva nei pomeriggi in cui i genitori non erano a casa per motivi di lavoro e si ascoltavano i nuovi pezzi dei Beatles con lo stereo del "fortunato" possessore, e unico dei 4. Un giorno, un BEL giorno, improvvisamente, dalle casse acustiche uscirono le note arpeggiate che introducevano la voce inconsueta di "uno" che cantava "Via del Campo". Volemmo riascoltare il brano perche' ci aveva colpito oltre che' per la voce anche per il testo ; lo riascoltammo tutto il pomeriggio e ogni volta scoprivamo un pezzetto di frase e di poesia che sembrava di avere avuto da sempre dentro di noi.E quando uscimmo nella vecchia e buia via per tornare a casa tutti commentavamo e scambiavamo impressioni senza badare ai lugubri dintorni. I giorni seguenti inizio' la caccia e la gara fra  di noi a scoprire i pezzi nuovi o quelli gia' usciti e comincio quel bellissimo viaggio nel pianeta De Andre' che ancora non e' terminato. Adesso i 4 amici vivono lontani tra di loro  ed io abito in Gallura, a la Maddalena dove sono nato, ma sono sicuro che oggi ognuno ha ripensato ai pomeriggi nella vecchia Genova  tanti anni fa.

     Gianfranco Licheri