Avevo forse 10 o 12 anni quando per la prima volta sentii una canzone di Fabrizio, in
poche parole ed in alltrettante note era riuscito a darmi più lui da solo che tutto il
resto della musica italiana che ero riuscito ad ascoltare sino ad allora.
Era strano il suo modo di entrare dentro i problemi dell'uomo, di penetrare dentro l'anima
di tutta quell'umanità spesso dimenticata o comunque derisa dalla maggior parte della
gente che si definisce "normale".
Adesso ho 35 anni, una bellissima famiglia, una moglie ed una figlia splendide, ma dentro
me spesso urla la disperazione per tutte le cose che non riesco a capire, per la violenza,
per l'ipocrisia, per l'ignoranza, per l'invidia o per qualsiasi giudizio dato tanto per
darlo.
Amo tantissimo i versi di Fabrizio, perchè è riuscito a colmare nella mia anima quel
senso di frustrazione che ti dà la vita di tutti giorni, il disperato tentativo di capire
da dove veniamo e dove andremo, di riuscire ad entrare in sintonia con la vita...
E' stato l'unico cantante italiano che abbia saputo dare a migliaia di giovani la speranza per una vita migliore, per una società degna del nome che porta; e anche se alla fine saranno solo utopie, vorrei che tutto questo, un giorno, potesse diventare realtà.
Carlo Atzori